"La Basilicata esiste, è un po' come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi" così il regista e attore lucano Rocco Papaleo, nel suo film Basilicata Coast to Coast, con una punta di acre ironia, sintetizza l'atavica condizione di anonimato della Basilicata. Nel cuore del Sud Italia, la Basilicata non può "vantare" nemmeno la presenza di qualche celebre organizzazione malavitosa, anche se fa riflettere il fatto che l'associazione Libera di Don Ciotti quest'anno abbia scelto proprio la Lucania - l'altro nome della Basilicata - per celebrare la sedicesima giornata nazionale commemorativa delle vittime della mafia.
"Abbiamo scelto Potenza - ha detto don Ciotti - perché la Lucania è una terra di luce ma con alcune zone d'ombra (...) le tante forme di illegalità sono trasversali al Paese e vanno combattute in ogni regione d'Italia".
ORO NERO MADE IN LUCANIA
Pochi sanno che questa regione silenziosa e appartata, sia il più grande giacimento di petrolio dell'Europa continentale. La scoperta del petrolio in Basilicata risale al 1987 in Val D'Agri, dove si concentra il bacino estrattivo più importante gestito da una holding formata dall'Eni, che detiene la quota di maggioranza con il 61% delle azioni, e dalla Shell, per il restante 39%.
I numeri del petrolio:
Dalla Basilicata si estrae oggi l'80% della produzione nazionale di greggio, pari al 6% del fabbisogno nazionale, 80mila barili al giorno, produzione attuale di petrolio dal giacimento dell'Eni in Val d'Agri (Il Sole24ore).
Il PETROLIO C'E', INSIEME A DISOCCUPAZIONE, EMIGRAZIONE GIOVANILE E VERTIGINOSO AUMENTO DEI TUMORI
"In Basilicata è record per malattie tumorali: L’incidenza dei tumori tra i lucani è superiore a quella che si registra nel resto d’Italia. Nemmeno nelle regioni del Nord, che pure sono zeppe di fabbriche, i maschi presentano un’incidenza simile. Tanto che - ipotizzando eventuali correlazioni con fattori ambientali - sono stati avviati supplementi d’indagine dal Dipartimento della Salute della Regione Basilicata e dall’Arpab". (M.Ingrosso - Gazzetta Del Mezzogiorno).
LEGGI la ricerca: Estrazioni petrolifere: possibili interazioni con la salute umana
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| LE CURVE TUMORALI DAL 1970 AD OGGI |
MEMORANDUM LUCANO:
NOI AL POSTO DELLA LIBIA
La crisi libica è per l'Italia soprattutto un problema di mancato approvvigionamento energetico, così, guardando il giardino di casa propria, il Governo all'improvviso ricorda che la Basilicata ha il petrolio. Ebbene sì, la Basilicata si candida a sostituire la Libia nella fornitura di greggio.
Ieri è stato firmato il memorandum d'intesa tra il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e il sottosegretario allo sviluppo economico, Stefano Saglia, che consentirà alle società petrolifere - prime fra tutte Eni e Total - di raddoppiare le estrazioni di greggio, con l'impegno da parte del Governo di avviare un piano di sviluppo regionale. Cio' dovrebbe tradursi in un investimento di 1,5 miliardi di euro per rilanciare l'economia lucana attraverso:
- nuove infrastrutture
- fondi per ricerca e formazione
- costituzione di un polo energetico
- sostenibilità ambientale
Come dire "inquineremo di più, tutelando l'ambiente e creando nuovi posti di lavoro".Un paradosso inaccettabile per una Regione che sta già pagando un prezzo salatissimo, in termini di vite umane, dovuto alla capillare diffusione delle patologie neoplastiche.
...e vissero tutti occupati e malati?




